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01 Ottobre 2025

Bonjour.art — Un progetto narrativo tra materia e visione


Il nuovo sito di François Bonjour nasce da un'intenzione molto ambiziosa: creare uno spazio capace di restituire la forza visiva e poetica dell'opera nelle sue peculiarità evolutive di oltre 50 anni di attività artistica.
Non come semplice contenitore, ma come un varco che portasse verso un luogo atipico forse, e di certo originale, ma "vivo", di ampio respiro, ricco di poetica e di arte.

DESIGN 

francoisbonjour.art non è da vivere come un template, somma di sezioni, ma come un luogo da esplorare, come una stanza della memoria, con soglie, ritmi, relazioni tra le parti. L'obiettivo era certamente esporre, in modo chiaro, semplice e diretto, ma era anche accogliere e invitare alla scoperta. Il risultato è uno spazio digitale quasi materico, come la stessa arte di Bonjour, dove non si racconta solo l'artista e le sue opere, ma un'emozione, una storia, un percorso, un'idea.
L'apertura del sito è affidata a un video hero di oltre 3 minuti che raccoglie come un sipario visivo la natura materica dell'arte di Bonjour e la trasporta in un'ambientazione mistica, quasi onirica, alternando visioni d'insieme e dettagli microscopici, quasi per rivelare i segreti nascosti del tratto di Bonjour. Ha lo scopo di introdurre in modo armonioso e intimo ai mondi stratificati della sua arte. Una musica avvolgente accompagna senza fretta lo scorrere delle immagini che si aprono e si richiudono come respiri profondi, evocando la sostanza tattile dell'opera di Bonjour. Grane, accensioni, frammenti materici: è una soglia sensoriale che predispone lo sguardo a un tempo diverso, più lento, più attento e più coinvolgente.


Il design è volutamente immersivo, in cui le pagine si distendono, lunghe, stratificate, profonde. A tal punto che l'orientamento e la navigabilità diventa responsabilità progettuale imprescindibile. I menu laterali, sempre visibili e ancorati, non sono solo una scelta estetica, ma anche funzionale: rappresentano una bussola strutturale, un riferimento per orientarsi nel tempo e negli spazi della pagina. Permettono al visitatore di attraversare l’architettura del sito senza mai smarrirsi, di saltare da un’opera a una mostra, da un testo critico a un profilo, mantenendo sempre una relazione organica con l’intero. Il menu principale - Opere, Profilo, Mostre personali e collettive - rappresenta i capitoli maggiori, ognuno dei quali si sviluppa in modo articolato e complesso da un punto di vista strutturale. Una complessità che viene semplificata attraverso i menu laterali, trasformando distese senza margini in capitoli navigabili, coerenti, senza dispersione.
Con essi, ogni sezione diventa raggiungibile senza interrompere l’esperienza, come in una mostra ben allestita, dove le stanze si aprono con naturalezza l’una sull’altra, ma una piantina mentale accompagna sempre il passo.

Il cuore del design del sito è la visualizzazione particolareggiata delle opere. Ogni lavoro è presentato in alta risoluzione con doppio livello di zoom: il primo restituisce il quadro nella sua interezza; il secondo porta dentro la superficie, fino alla trama della materia. Dietro a questa nitidezza c’è un lavoro artigianale e meticoloso: oltre 300 opere digitalizzate, con scannerizzazione di numerosi cataloghi cartacei in alta definizione e una post-produzione attenta su colore, taglio e incorniciatura digitale. Il risultato finale è sorprendente, perché da un lato lascia emergere i singoli dettagli, le densità, le forme e la matericità dell'arte di Bonjour; dall'altro offre una visione d'insieme antologica estesa nel tempo, consentendo di evidenziare anche l'evoluzione che nei decenni si manifesta attraverso le stesse opere di Bonjour. Un percorso visivo immenso e immersivo.

 

CONCEPT

Entrare nel sito di François Bonjour è come inoltrarsi in un racconto stratificato, dove ogni livello visivo e concettuale aggiunge significato senza tradire il nucleo centrale. Il design, apparentemente semplice ed elegante, rivela a poco a poco profondità nascoste: ad ogni scroll, ad ogni click, l’esperienza si arricchisce di nuovi frammenti di senso. Questa esperienza non è frutto del caso, ma l’applicazione concreta dei principi della Semiotica Neogenerativa. In particolare, tre concetti chiave, parallasse, blur e trasparenza, guidano la mano che ha progettato questa presenza digitale, fondendo precisione analitica e calore narrativo in un equilibrio raro.

La parallasse, nella Semiotica Neogenerativa, non è solo un effetto grafico ma una forma interpretativa fluida: permette di presentare prospettive diverse di uno stesso contenuto mantenendone intatto il senso profondo. Così, il sito parla a pubblici differenti senza mai perdere il centro. La poesia del motto iniziale – “materia e memoria, strati sovrapposti, frammenti di luce e tempo che offrono il loro respiro ai miei ricordi” – offre un ingresso emotivo e suggestivo all’universo di Bonjour. Al contempo, le pagine di profilo e catalogo presentano informazioni concrete (materiali, mostre, biografia) con rigore e chiarezza. Sono angolazioni diverse di uno stesso messaggio: da un lato l’atmosfera lirica che risuona con la sensibilità dell’osservatore, dall’altro la struttura fattuale che rassicura il conoscitore d’arte. Proprio come in un effetto di parallasse, questi piani comunicativi si muovono in armonia: variano l’angolo visuale, accentuando ora l’emozione ora la spiegazione, ma restano allineati allo stesso fulcro semantico, la visione artistica di François Bonjour. Il risultato è una comunicazione multiforme ma coesa: lo sguardo può cambiare, il nucleo resta saldo.

Accanto a questa molteplicità di prospettive opera il blur, una “sfocatura controllata” intesa non come difetto ma come risorsa espressiva. Invece di comunicare tutto in modo pedissequamente definito, il sito abbraccia una lieve ambiguità evocativa, simile all’aura dei ricordi. La memoria stessa è spesso fatta di immagini sfocate: profili appena delineati, dettagli che sfumano, emozioni che ricolmano gli spazi vuoti. Allo stesso modo, elementi visivi e testuali del sito lasciano margini interpretativi all’utente, stimolandone l’immaginazione. Il claim poetico iniziale non esplicita didascalicamente ogni significato: suggerisce, allude, accende associazioni personali. Ognuno può proiettarvi qualcosa di sé, trovare risonanze con il proprio vissuto. Eppure questa apertura semantica non sfocia mai nel caos: è calibrata con cura, allargando la bolla del significato quel tanto che basta per accogliere proiezioni personali ma mantenere una convergenza emotiva condivisa, senza disperdere il senso. Il design, l’approccio minimalista, la cura del singolo dettaglio, evitano sia l’eccesso di vaghezza (che rischierebbe di confondere o deludere) sia l’eccesso di rigidità (che renderebbe il messaggio sterile e freddo). Il linguaggio visivo e verbale coinvolge l’utente sul piano emotivo e immaginativo, creando un legame più profondo e memorabile. Questa “sfocatura” intenzionale (presente anche visivamente nell’uscita degli elementi dall’inquadratura centrale dello schermo) diventa uno strumento di riscrittura semantica: permette al visitatore di risemantizzare attivamente i contenuti, di farli propri, come si reinterpretano vecchie fotografie dai contorni sbiaditi ma dal valore affettivo intatto.

Il terzo pilastro concettuale è la trasparenza, concepita qui come soglia semiotica tra i livelli di senso. La metafora è quella delle velature in pittura e manifesta nell’arte di Bonjour: ciò che appare in superficie è solo una parte della composizione, mentre il vero significato a volte si rivela guardando attraverso gli strati sovrapposti. Nel design del sito questo si traduce in un’esperienza a livelli: una superficie pulita, minimalista e immediata, e uno strato narrativo-informativo in profondità. Ad ogni passaggio di livello (che sia cliccare su Profilo, sfogliare le Opere o scaricare il press kit) la comunicazione rivela un nuovo strato di senso, aggiungendo contesto, dati, storie. Questa è la ThroughView Semiosis: il messaggio è pensato per non esaurirsi alla prima occhiata, ma per premiare la curiosità con gradi successivi di rivelazione ed esplorativi. La trasparenza è dunque sia visiva che cognitiva: elementi grafici semi-trasparenti o sovrapposizioni di contenuti riflettono, a livello simbolico, la volontà di “far vedere attraverso”. Vengono mostrati non solo i punti di forza (la promessa di un’esperienza artistica intensa, la bellezza delle opere), ma anche le prove e i retroscena che convalidano quella promessa, ovvero la storia dell’artista, la lista di esposizioni e riconoscimenti, i materiali umili portati a nuova vita e l’evoluzione nel tempo. È un dialogo onesto con l’utente, che percepisce coerenza e profondità: dietro ogni immagine o frase c’è un perché, un’intenzionalità progettuale tangibile. Questo approccio graduale alla comunicazione non sovraccarica il visitatore, anzi ne alimenta la fiducia: sa di potersi affidare a un messaggio trasparente, che non nasconde i dettagli ma li svela al momento giusto, rendendo la navigazione una scoperta continua. Da queste angolazioni, il sito di François Bonjour si presenta come un ecosistema narrativo coerente con la visione della Semiotica Neogenerativa. Ogni scelta di design – dal ritmo multilivello della navigazione, alle immagini di sfondo leggermente fuori fuoco in uscita dallo schermo, fino ai testi che alternano toni poetici e informativi – contribuisce a tradurre teoria in prassi. C’è precisione: nulla è lasciato al caso, ogni livello di contenuto è studiato per mantenere saldo il significato centrale e guidare l’interpretazione. E c’è calore: l’esperienza è avvolgente, umana, capace di parlare al cuore oltre che alla mente. L’effetto complessivo è quello di un racconto accessibile ma colto, dove stratificazione e profondità non appesantiscono la fruizione, bensì la arricchiscono. 

Nel progetto Bonjour, la Semiotica Neogenerativa smette di essere solo un insieme di concetti per farsi esperienza tangibile: il visitatore non “legge” semplicemente un sito, ma lo vive attraverso molteplici prospettive, reminiscenze sfumate e trasparenze rivelatrici. Ciò che rimane, dopo aver esplorato quelle pagine, è la sensazione di aver colto l’essenza di un mondo creativo in modo naturale e graduale – un messaggio leggibile, stabile, coerente e memorabile. È la dimostrazione di come la precisione analitica e il calore evocativo possano convivere in un design narrativo, dando vita a un’esperienza digitale che rispecchi con onestà e stile l’anima dell’artista.

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Domenico Amodeo / Designer
www.amodeo.ch