10 Aprile 2025
Altri luoghi, altre vite
Anche il mondo dell’arte sconta il problema delle “bolle” - le comunità pressoché omogenee per opinione o sistema di valori, spesso per fascia di età, sesso, provenienza geografica – presenti nei social network. Queste bolle sono determinate dagli algoritmi che regolano la presentazione dei post e da un lato riducono i “flame” – le liti avviate da tastiera – ma anche le possibilità di dialogo e confronto tra persone appartenenti a gruppi differenti, anche solo per età e professione.
Anche in un territorio ridotto, come il Ticino, esistono mondi dell’arte differenti che tra loro s’incontrano di rado. Il pubblico di singole esposizioni è spesso – purtroppo – assai omogeneo.
Avendo avuto la possibilità di proporre esposizioni in una galleria piuttosto nuova per la scena di Lugano, ho pensato utile e interessante cercare di mescolare le carte in tavola e letteralmente obbligare il pubblico a mescolarsi, innanzitutto tra generazioni, ma anche solo per approccio al fare e fruire di arte visiva. Ciò avverrà in quattro esposizioni, quest’anno, all’interno del programma Kosmos, volto a far “incontrare mondi”, anche semplicemente mettendo a confronto artisti ben differenti, anche per origine. La prima esposizione ha appunto come titolo Altri luoghi, altre vite. Crea una dialettica inusitata tra un artista ticinese di lungo corso, operante a Dino, François Bonjour, e il giovane emergente Byron Gago, italo-ecuadoregno che ha vissuto a Lugano e oggi opera a Bienne.
François Bonjour realizza sia opere bidimensionali che sculture. In tutti i suoi lavori degli ultimi decenni – e dunque anche in quelle qui esposte, risalenti agli ultimi tre anni - si possono trovare riferimenti all’Arte povera, presenza fondamentale durante la sua formazione. In effetti usa tutt’ora materie che lui vede come “la pelle delle città”: cordami, legni, cere e soprattutto carte, come quella di vecchi libri e quaderni di cui sfrutta anche il ritmo segnico delle pagine scritte.
Queste materie emanano un respiro umano, rimandano a vite, non solo passate. Guardano anche al futuro, come i “germogli” presenti in molte di queste opere – anche nel loro titolo - realizzati in corda, che per lui sono simboli di nuove vite, di rinascita. Sta proseguendo la sua ricerca seriale basata sull’uso di materiali specifici. Campiture nere in opere di qualche anno fa, per esempio, erano realizzate con carta carbone, mentre ora sta esplorando l’uso di un materiale tecnologico ma ormai familiare a tutti e pure intimo: le radiografie. In esposizione compaiono quindici opere bidimensionali, tra cui un grande dittico bianco su bianco, in cui l’eleganza del suo fare arte diviene algida. Ma passando su viale Cattaneo, dalla finestra centrale della galleria si nota anche una sua scultura: una colonna lignea slanciata la cui superficie è coperta di vecchi volumi, intitola Antiche scritture. In tutte le opere di François Bonjour si leggono uno stile peculiare e un’eleganza mite, frutto di un equilibrio estetico che fa parte del suo essere. Si tratta di opere che comunicano in modo lieve ma diretto e che possono affascinare profani ed esperti.
Byron Gago, nato in Ecuador nel 1994, ha vissuto in Svizzera a Lugano, ma anche a Milano e in Sardegna. Attualmente opera a Bienne. Va ricordata la sua partecipazione attiva come artista all’offerta culturale di Morel, freschissimo spazio luganese la sua mancanza si fa sentire. Gago si esprime usando molteplici mezzi: dall’installazione al video, dalle foto alla scultura, sempre giungendo a risultati assai contemporanei. Talvolta è ispirato da luoghi ed elementi legati alle sue origini. Per esempio ha realizzato opere e serie connesse all’Amazzonia ecuadoregna. In effetti più che lavori singoli, ora tende a creare serie composte da opere in tecniche differenti, mostrando le loro specificità. Alcune forniscono un apporto di tipo documentaristico, mentre altre sono metaforiche. Byron non viene ispirato solo dai paesaggi, come si potrebbe immaginare, ma anche dalle presenze antropiche: architetture e altri segni umani. A volte ha fatto intuire situazioni di conflitto, per esempio in aree di confine e di confinamento, come in Leviathan, installazione del 2025. La sua lettura è sempre molteplice e stratificata, frutto di un personale melting pot culturale e di un’istintiva curiosità. In questo modo nascono opere complesse e affascinanti, che gli permettono a trent’anni di esser già un promettente artista internazionale. Gago è anche molto produttivo: tutte le opere esposte sono di questo 2025 e dunque appena concepite o rielaborate.
In particolare nella sala principale della Serene Gallery si possono notare spunti di dialogo tra le opere di questi due artisti. Uno sguardo dalla finestra di destra, per esempio, mostra affinità cromatiche sui toni chiari del grigio, fino al bianco. La finestra di sinistra invece mostra toni scuri in comune. Qui Gago reimpiega ventilatori prodotti in Messico, in un’opera minimal, mentre Bonjour espone un quadrato fortemente legato all’estetica dell’Arte povera: un accostamento notevole.
Vicino alla finestra centrale, invece, il trait-d’union è costituito dall’uso del cemento: oltre alla base della colonna di Bonjour, è l’elemento base di piccole opere che rimandano all’uso di bottiglie rotte come difesa dall’intrusione all’interno delle
autoconstrucción. Questa serie trova qui un’ottima collocazione sopra due delle grandi finestre: è in una posizione simile che stanno di norma in Sudamerica. Come ogni esposizione, un obiettivo importante è interessare il pubblico e coinvolgerlo. In questa prima mostra del programma Kosmos speriamo di averlo incuriosito e convinto di quanto siano fondamentali e valori-in-sè l’eterogeneità e la personalità nella ricerca artistica attuale. Un grande ringraziamento va a Spazio Morel e Spazio L’ove. L’appuntamento per tutte e tutti è per la seconda esposizione di questo programma, venerdì 18 aprile dalle ore 18, con la bipersonale di Sandro Pianetti e Marco Scorti.
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until April 12
open Thursday to Saturday, 11 am-6 pm
and by appointment:
+41 78 836 24 50 | +41 76 439 18 66
Serene Gallery
viale Cattaneo 17, Lugano